TODA, Misato. " Il mio incontro con Luce"

MALATESTA, Errico (1853-1932)FABBRI, Luce (Rome, Italy 25 July 1908- Montevideo 25 Aug. 2000)TODA, Misato

Nel 1914, pochi mesi prima della Settimana Rossa, Errico Malatesta scriveva a Luigi Fabbri:

“A Roma potetti finalmente andare a vedere la tua Luce. Mi parlò di te e della mamma come una donnina tenera, affezionata e saggia saggia.” [1]

Malatesta ha ben osservato l’infanzia di Luce - che aveva allora solo sei anni.
Quasi ottant’anni dopo, nel ’92, ho avuto modo di domandare a Paolo Finzi “C’è qualche anarchico con cui, secondo te, io dovrei incontrarmi?” Mi ha risposto “Luce Fabbri: un’anarchica di cuore. È una delle persone più meravigliose che abbia mai incontrato”. Mi ricordo molto bene il suo viso entusiastico e serio, quando mi ha raccomandato di andarla a trovare.

Conoscevo senz’altro il suo nome come la figlia di Luigi Fabbri, amico del cuore di Errico Malatesta, ed anche come la militante anarchica che aveva continuato a pubblicare “Studi Sociali” fino al 1946, dopo la morte di suo padre (1935). Avevo spesso trovato suoi articoli nei giornali anarchici, dagli anni Trenta in poi. Ero appena stata ad Amsterdam, a visitare l’Istituto di Studi Sociali, avevo consultato “Studi Sociali” ed avevo fatto richiesta di riceverne l’intera collezione in microfilm.

Nel 1976 ero a Venezia, per partecipare al Convegno Internazionale di Studi su Bakunin (in occasione del centenario della sua morte), quando appresi che Luigi Fabbri a suo tempo era emigrato a Montevideo. Poco prima di questo Convegno avevo conosciuto alla Biblioteca “Max Nettlau” di Bergamo Pier Carlo Masini: era stato lui che mi aveva invitato ad intervenire al Convegno con una relazione su Bakunin e Mechinikov in Giappone. Sempre Masini mi ha insegnato l’importanza di quella rivista edita da Luigi Fabbri per i miei studi su Malatesta. E fu sempre lui a presentarmi Paolo Finzi, che aveva appena finito di scrivere la sua tesi di laurea su Malatesta nel primo dopoguerra (2). In quell’occasione ho conosciuto parecchi compagni giovani e vecchi. Ho potuto anche sentire parlare Artur Lehning, famoso curatore degli scritti di Bakunin...
Ma non avevo mai pensato di poter conoscere personalmente Luce Fabbri e non mi era venuto in mente quale vita lei vivesse o quale personalità lei avesse. Le parole di Paolo mi hanno fatto sentire, quasi all’improvviso, l’esistenza di Luce tanto vicina a me. È nata nel mio cuore la speranza di andare, un giorno, a trovarla. Purtroppo quel giorno non è venuto subito. Il Sud America è lontano ed io ero occupatissima.
All’inizio del ‘97, appena la mia Università decise di concedermi un anno di studio all’estero, ho mandato un fax a Paolo Finzi, chiedendo l’indirizzo ed il telefono di Luce Fabbri, che appunto abita a Montevideo, in Uruguay. Insieme con i dati richiesti, Paolo ha aggiunto due righe: “Luce è una persona bella, bella. Fai bene ad andare a trovarla. Ha 90 anni, credo”.
La seconda “bella” era sottolineata.

[1Malatesta a Luigi Fabbri, Ancona, 28 febbraio 1914, in: Errico Malatesta, Epistolario. Lettere edite ed inedite, 1873-1932, a cura di Rosaria Bertolucci, Centro Studi sociali, Avenza (1984).